Sono in verità molti i fedeli della parrocchia di san Bartolomeo che partecipano ai lavori del comitato anti-parcheggio. Ribadiscono le parole di don Mazzolari e del cardinale Martini sulla necessità di una distinzione dei diversi ruoli che nella moderna democrazia spettano al clero e alla società civile. In sostanza molti parrocchiani hanno bisogno di una Chiesa compagna di cammino e discernimento piuttosto che imprenditrice e realizzatrice di opere pubbliche. Questi fedeli concordano dunque che la Curia pistoiese dovrebbe prima di tutto usare tutte le risorse a disposizione per opere non ancora ultimate ,come il parcheggio di superficie in Valdibrana e l’ edificio-canonica in Capostrada, che sono ferme e versano in forte stato di degrado da diversi anni. Non ha senso aprire tanti cantieri e non completarne nemmeno uno. Realizzare grandissimi parcheggi ,movimentare ingenti quantità di denaro e cedere in gestione alla Napoletana parcheggi il terreno vergine della parrocchia sono tutte operazioni che competono a operatori economici qualificati o dal Comune a seguito di una pianificazione attenta. Parrocchia e Curia non sono –ad oggi- registrate alla camera di commercio con la partita iva e forse sarebbe quindi più utile che si occupassero di annunciare i fondamenti evangelici della vita cristiana. Anche il resto del comitato crede che la gestione di grandi opere e di servizi debbano essere programmate dall’amministrazione comunale ed invita perciò Curia e parrocchia a rivolgere l’attenzione ad altri aspetti della vita lasciando la pianificazione territoriale ai soggetti competenti. Se invece scegliessero di competere sul mercato si registrino ad Assindustria.
Pistoia 29-11-2011
Comitato “NO PARCHEGGIO SOTTERRANEO”
San Bartolomeo - PISTOIA
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