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venerdì 25 novembre 2011

Convegno di domenica 20

Di seguito l'intervento di Lorenzo Cristofeni
per Qualità dell'abitare-Libera Officina Primo Maggio

Dall'orto monastico alla comunità del quartiere


DALL’ANTICO ORTO MONASTICO AD UN VERO INVESTIMENTO PER LA COMUNITA’ PISTOIESE.
(Lorenzo Cristofani)
PAROLE D’ORDINE: scommettere sulle funzioni d’eccellenza della città,riscoprire vocazioni e favorire usi sociali.
ABSTRACT DELL’INTERVENTO.
Illustriamo la proposta : in un contesto  finalizzato all’ integrazione sociale e alla produzione di beni primari, completamente finanziato da enti opportuni ma soprattutto remunerativo nel tempo, intendiamo che l’antico orto monastico diventi un nuovo orto sinergico,uno spazio per l’arte ambientale e un luogo dell’accoglienza,questa prevalentemente legata all’ infanzia.
E’ per questo,per l’enorme portata e significato di questa iniziativa,che serve l’impegno e la responsabilità di tutte le forze pistoiesi portatrici di interessi e valori e di tutti i residenti del quartiere.

PREMESSE.
Abbiamo una chiara cultura di quale sia la qualità della vita (o dovrebbe essere) in un quartiere di una città di antico regime. In altre parole sappiamo che nell’età della globalizzazione le principali problematiche  che si vivono in una città,a detta di molti “ a misura d’uomo “, sono proprio lo stile di vita imperante,la frenesia,la sottrazione degli spazi  mangiati da automobili e la ricerca sistematica del profitto. Possiamo quindi dire che nella città a nord di piazza del Duomo e fino alle mura medicee sia urgente un ripensamento globale  dell’organizzazione urbana,degli accessi e degli spazi. Oggi quello che è conosciuto come  “ sistema delle piazze “, cioè le piazza san Lorenzo e san Bartolomeo, invece di essere valorizzato come bene culturale,quindi come spazio di socializzazione e di turismo in senso stretto, è semplicemente un parcheggio scambiatore a cielo aperto,invaso dalle autovetture di tutta la provincia. In questo senso parliamo di  diritto al quartiere e di pedonalizzazione e di spazio bene comune.Intendiamo infatti andare in questa direzione.
(Michelucci ricordava l’essenzialità di mantenere un equilibrio,in città,tra spazi e quartieri,proprio per preservare la socialità e l’identità pistoiese.-privatizzare quindi un’area come san Bartolomeo significa privare ulteriormente la comunità del diritto alla relazione e all’incontro)

I beni comuni poi,come lo spazio prima citato,costituiscono la storia di Pistoia e la nostra vocazione. Pensiamo ai pittori Bugiani e Bartolini,che ritrassero il paesaggio agricolo pistoiese in un’atmosfera di armonia che oggi difficilmente è riscontrabile. Ricordiamo che Pistoia era a inizi Novecento la città degli orti urbani e a fine anni Sessanta,però,già la situazione era più che compromessa :” il tessuto fragile del centro subisce colpo su colpo inserimenti sbagliati,senza che la Soprintendenza ai monumenti obietti qualcosa. Anzi ,sembrano interventi graditi per i ridicoli richiami stilistici a edifici antichi che dovrebbero riscattare le dimensioni abnormi la bruttezza e l’errore evidente di aver soppresso altre aree verdi .” (Da :”Il cenro storico di Pistoia,1968. Camera di Commercio,Industria Artigianato e Agricoltura.)

NUOVE FORME DI PARTECIPAZIONE E DI POLITICA.
La nostra proposta si inserisce in quel canale aperto tra amministrazione comunale e cittadini: quello del conflitto,che vogliamo superare in meglio.Frase fatta,ma non per questo meno vera, dalla protesta ad una proposta inclusiva e di fortissimo valore.
La politica,intesa come dimensione della vita sociale dell’uomo riparte da qui.La dimensione che nasce dalla percezione di un torto o un’ingiustizia subita o minacciata come nel nostro caso. Ci si interroga,vengono proposte soluzioni più praticabili e lungimiranti; ecco che attraverso il dibattito pubblico,il confronto vero tra più soggetti e la partecipazione,tutto questo diventa politica nel senso più nobile del termine.

VOCAZIONE E COERENZA CON LA STORIA
L’area dell’antico orto monastico era la proprietà terriera più estesa di Pistoia,seconda solo a quella del demanio regio. Le cronache riportano che Monna Ginevra Rospigliosi pagava l’affitto per una stalla;possiamo dire col linguaggio di oggi che parcheggiava,ma solo lei,che era nobile ed aveva quindi una forma di privilegio: l’area era un bene comune!
Questo elemento ci suggerisce di dire : dalla stalla di monna Ginevra ai 50 stalli per i residenti del quartiere ! In altre parole vogliamo interpretare letteralmente il piano Cervellati,piano per la città storica, in quanto propone di spostare i 50 posti auto dalla piazza di san Bartolomeo, per  renderla disponibile alla città e  forse ad altre funzioni  (potremmo pensare al mercato ??), all’area retrostante la chiesa.
Questo aspetto,cioè della sostituzione e non moltiplicazione –per intenderci: 50 sono e 50 rimangono,non che da 50 se ne creano immotivatamente 350 !- è ribadito nero su bianco dal PUM,piano urbano della mobilità,cui il Cervellati rimanda :” obiettivi primari del piano: recupero delle aree pregiate con conseguente parziale riduzione dell’offerta di sosta da compensare in altri siti.”

ORTO SINERGICO (cioè l’orto sostenibile). Centrali  nel dibattito culturale,economico e politico,mondiale,europeo e nazionale  sono i concetti di crisi alimentare,sicurezza degli approvvigionamenti di materie prime e rilocalizzazione dell’agricltura. Per non parlare di filiera corta,km zero: sono parole d’ordine ribadite dalla nuova PAC –politica agricola comunitaria-, dal dibattito sull’EXPO di Milano dove non si fa che parlare di filiere agroalimentari negli spazi urbani e marginali. Anche a Pistoia, in occasione dei DIALOGHI SULL’UOMO , SLOW FOOD ha ribadito l’importanza di una nuova democrazia alimentare, in cui ,in un sistema diffuso e capillare,persone e comunità producono cibo per se stesse e poi gli altri ,in rete tra loro.
E poi il valore del suolo vergine,ribadito anche dal Papa,risorsa limitata e non rinnovabile,insostituibile ed essenziale per la chiusura dei cicli biogeochimici.
In ogni caso in tutta Europa,non è un caso,iniziano a diffondersi questi “ orti urbani” che possono essere terapeutici,per anziani,sociali  e per tantissime altre categorie. Sono finanziati da risorse delle ASL,delle società della salute,da fondi per le politiche migratorie ma anche da istituzioni. Gli stessi enti religiosi concedono in affitto ai cittadini lotti per la produzione ortofrutticola personale! La mensa del Papa è servita da un orto biologico coltivato nei giardini Vaticani.
Parliamo poi di orto sinergico perché è quello che, a differenza dell’agricoltura tradizionale,non dipende dal petrolio e dalla chimica di sintesi. E’ costituito da pancali coperti con pacciamatura: paglia cioè, e resti organici che lo proteggono dagli agenti atmosferici trattenendo l’umidità. Non richiede infatti aratura e il costo di gestione è irrisorio: solo un minimo impianto di irrigazione a goccia,con richiesta idrica equivalente a un decimo di quella di un orto tradizionale !
Il nostro ragionamento sembra  poi INTERPRETARE LE DICHIARZIONI DI SUA ECCELLENZA IL VESCOVO MANSUETO BIANCHI,pronunciate durante la “ settimana teologica 2007: questione ecologica e coscienza cristiana”.
Il Vescovo richiama  giustamente l’importanza di “ garantire a tutti i beni primari “ in un paradigma di nuovi stili di vita  e  sobrietà,in cui la comunità ecclesiastica (pistoiese )vè chiamata a mettersi in rete,diminuire gli sprechi  e incrementare il commercio equo e solidale. Inoltre ,sempre il Vescovo, ribadisce l’auspicio che “ l’uso delle risorse avvenga  con criteri di sostenibilità,di proporzionalità e giustizia per i popoli e per i singoli”. Inoltre “uno stile di vita a basso impatto ambientale combatte la povertà e produce giustizia”.
Questi elementi ci hanno convinto che il destino  di una parte dell’area in questione debba essere quello di un’attività che produce beni primari e integrazione sociale.  Enti che per statuto finanziano il sociale,come Fondazione Cassa di Risparmio e Istituti Raggruppati coglieranno senza dubbio la lungimiranza di questo investimento,che si ripagherà da solo e produrrà ricchezza.
Ricordiamo a proposito che l’ultimo rapporto della Caritas ( analizzato nella cronaca de LA NAZIONE 20/11/2011) evidenzia l’aumento di un forte  disagio sociale,di persone italiane e non. Le maggiori problematiche sono quelle di povertà nelle risorse materiali,seguite da quelle di disoccupazione o sottoccupazione. La povertà economica si traduce in una richiesta di beni e servizi materiali. L’attività della Caritas,ed In particolare anche quella del gruppo Caritas della parrocchia di san Bartolomeo si concretizza nella distribuzione di generi alimentari come risposta ai bisogni primari.

PISTOIA CITTA’ DELL’INFANZIA E DELLO ZOO
Sempre dalla stampa locale  apprendiamo con soddisfazione del successo del Pistoia festival,dove l’appuntamento di maggior successo è risultato essere la festa di san Bartolomeo,con 22000 presenze. In generale il Pistoia festival,a detta del sindaco,è stato reso possibile grazie alla rete di sponsorizzazioni ceh hanno sostenuto i costi e grazie alle associazioni coinvolte. Più in dettaglio è costato 266mile euro ma non ha comportato alcuno sborso per palazzo di Giano. Accentuato è il successo ottenuto dagli appuntamenti per i bambini.
Per tutto ciò riteniamo opportuno  un impegno  per creare,anche grazie a enti quali Istituti Raggruppati e Fondazione Vivarelli, appuntamenti,meno grandiosi della festa di san Bartolomeo,ma continui e permanenti con al centro i bambini,di cui il santo è protettore. In altre parole vorremmo che  istituzioni e privati  investissero in questa vocazione pistoiese rendendo  (economicamente) disponibili e fruibili parte  di spazi e strutture nell’area retrostante la chiesa,attrezzata con strutture ludiche degne della città dell’infanzia. Il tutto con il coordinamento della parrocchia.Pensiamo addirittura  a valorizzare una parte dell’area in questione con la sistemazione di un BIRD-GARDEN,un giardino per uccelli,cioè.Si tratta semplicemente di una nicchia ecologica,un giardino i cui effetti più evidente  il cinguettio e gli sgargianti colori di svariate specie di uccelli. Richiede pochissimo,uno specchio d’acqua,erba incolta,magari qualche seme , piante che fruttificano in diversi periodi dell’anno in modo che ci sia sempre qualcosa  a disposizione e piante che attirano gli insetti per gli uccelli insettivori.
QUALE  VIVAISTA NON DAREBBE IL PROPRIO CONTRIBUTO PER UN CONTESTO D’ECCELLENZA PISTOIESE,COSì INNOVATIVO ,DI VALORE (il significato pedagogico per bambini del quartiere e per la parrocchia stessa)E SEMPLICE ?
Sicuramente anche lo ZOO DI PISTOIA sarebbe disposto a collaborare a questo progetto di giardino zoologico  in miniatura della parrocchia,anche alla luce delle forti motivazioni educative prima esposte.

Nel contesto appena descritto,quindi in uno spazio di relazione e socialità,è inoltre evidente che si possa finalmente  pensare di vedere installati gli erogatori di acqua potabile,promessi dalle istituzioni al quartiere e già finanziati dal gestore del servizio idrico Publiacqua.


ARTE AMBIENTALE
La fattoria di Celle rappresenta una realtà internazionale dell’arte moderna di notevole prestigio (in effetti solo a Pistoia è poco conosciuta!!). Poiché si dà il caso che alcune aule dell’istituto d’arte pistoiese P.Petrocchi confinano con una parte dell’antico orto monastico,riteniamo che sia una buona opportunità per questo Istituto avere uno spazio aperto dove sperimentare idee e forme. Magari proprio nel senso dell’arte ambientale e poter quindi,in questo spazio, dedicare strumenti a questo filone di arte moderna e sempre nello stesso spazio permettere agli studenti di  interrelazionarsi  e confrontarsi con  esperienze e artisti della grandiosa attività della fattoria di Celle.
Senza dire che il sistema metropolitano di arte moderna incentiva queste cose.
In questo contesto ovviamente,non per scadere nel banale,ma queste cose bisogna dirle,  la parrocchia avrebbe un canone o un contributo pagato per l’affitto/concessione del terreno da parte di questa sinergia di soggetti interessati. Del resto CHI NON VORREBBE CONTRIBUIRE AD AMPLIARE QUESTO ULTERIORE SETTORE D’ECCELLENZA PISTOIESE,CHE  ATTIENE ALL’ARTE,ALLA FORMAZIONE SCOLASTICA  E ALLE VOCAZIONI PISTOIESI (scuola e verde) ?




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