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giovedì 15 dicembre 2011

Verbale del Focus Group del 7 dicembre 2011

Il 7 dicembre 2011 alle 17, in Sala Gonfalone, Palazzo comunale, si tiene un focus

group relativo alla proposta di piano di recupero del comparto di San Bartolomeo, al

quale sono stati invitati residenti, utilizzatori ed esercenti attività economiche

nell’area. Sono presenti l’assessore ai lavori pubblici e alla mobilità Riccardo Pallini,

il responsabile del procedimento, arch. Eduardo Russo, il gruppo dei progettisti autori

della proposta di piano, il garante della comunicazione Angelo Ferrario e una decina

di cittadini.

L’assessore all’urbanistica, Silvia Ginanni, è forzatamente assente per una

concomitante riunione della Commissione Consiliare sul Regolamento Urbanistico.

Ferrario fa una breve introduzione su modalità e significato del focus group,

ricordando che fa parte di un percorso informativo/partecipativo più ampio i cui

risultati saranno oggetto di una relazione che verrà presentata agli organi competenti

all’adozione del piano.

L’assessore Pallini riassume le linee generali della proposta di piano di recupero,

sottolineando che quest’ultima si sviluppa nel rispetto delle previsioni del Piano della

Città Storica e del Piano Urbano della Mobilità.
Trattandosi di un piano di recupero d’iniziativa privata, il ruolo dell’amministrazione
comunale è quello di valutarne l’ammissibilità, per poi portarlo all’attenzione del
Consiglio Comunale.
Russo, con l’aiuto di una nota scritta che chiede di mettere agli atti, ricapitola l’iter
che ha seguito la proposta di piano, a partire dalla prima richiesta fatta nel 2009 dai
proponenti. Ricorda che tale proposta è conforme al PUM del 2006 e al Piano della
Città Storica del 2008, strumenti su cui, a suo tempo, ordini professionali, categorie
economiche e singoli cittadini non avevano espresso rilievi specifici.
Nonostante questo, proprio per la delicatezza dell’area, l’amministrazione ha
preferito seguire la strada del piano attuativo, anziché quella del mero permesso di
costruire, anche se più lunga, complessa e onerosa per i progettisti e per l’ufficio
comunale Piani Attuativi.
Ci sono state tre conferenze di servizi e la proposta dovrà ancora passare al vaglio
della Circoscrizione competente, del Genio Civile, del Consiglio Comunale. Dopo
l’adozione, ci sarà la fase delle osservazioni formali dei cittadini, che dovranno essere
esaminate prima dell’approvazione definitiva del piano.
Il progetto, per essere realizzato, dovrà infine ottenere i singoli permessi di costruire,
che verranno rilasciati tenendo conto di quanto emergerà dai monitoraggi richiesti
pre, post e in corso d’opera.
Il percorso è quindi ancora lungo, ma il metodo scelto ha già consentito di estendere
la platea dei soggetti coinvolti e di aprire una discussione più ampia, alla quale
ognuno può partecipare esprimendo la sua opinione nei modi che gli sono propri,
dall’insinuazione al suggerimento costruttivo.
Niente di quello che è stato detto o scritto è finito in un cassetto, ma è stato
considerato per approfondire meglio le questioni in gioco, nell’interesse di tutti.
Per questo ritiene positiva questa esperienza di confronto e ringrazia tutti.
Anche l’architetto Matteini, per il gruppo dei progettisti, ringrazia i presenti per il
loro contributo e presenta, con l’ausilio di un power point, le caratteristiche
fondamentali del progetto, spiegando che quest’ultimo è frutto di studi molto
approfonditi, condotti da numerosi tecnici in diversi ambiti professionali.
Le caratteristiche dell’area dietro la Chiesa di San Bartolomeo sono particolarmente
adatte alla costruzione di una struttura come quella prevista, che comunque procederà
per unità minime di intervento, che è possibile realizzare anche in tempi diversi.
La zona coinvolta comprende anche una piccola porzione dell’asilo Regina
Margherita; sono previsti dissuasori mobili per pedonalizzare l’area per
l’attraversamento dei bambini a richiesta.
Sopra il parcheggio verrà realizzata una vasta area a verde con uno spessore di
terreno sufficiente per essenze di 3/4 metri d’altezza e anche gli unici elementi fuori
terra della struttura, i corpi scale/ascensori, verranno nascosti da schermature a verde.
Illustra quindi i percorsi pedonali previsti e il dettaglio dei tre piani interrati.
Ricorda che gli studi realizzati dall’Ing. Quirini preventivano un impatto limitato
sulla viabilità dell’area, in quanto circa 110 posti saranno destinati a box auto per i
residenti e quindi i posti del parcheggio a rotazione saranno circa 200, da cui vanno
sottratti i 50 che verranno “persi” con la pedonalizzazione della piazza.
Da ultimo, servendosi di alcune slides, presenta la società che dovrà realizzare
l’intervento, la Napoletana Parcheggi del gruppo Quick, che già gestisce numerosi
parcheggi sotterranei in Italia.
Suppressa, del gruppo dei progettisti, interviene per ricordare che l’area è stata
indagata dal punto di vista archeologico con 13/14 grandi buche scavate sotto il
controllo della Soprintendenza. Non è emerso nulla di rilevante. Sono state condotte
anche indagini geologiche, naturalmente da approfondire dopo il monitoraggio della
falda.
In molte città italiane, Bolzano, Siena, Parma e altre, da tempo sono stati realizzati
parcheggi interrati senza problemi. In materia, bisognerebbe abbandonare posizioni
ideologiche e considerare quanto di buono avviene altrove. A Lucca, ad esempio,
dietro la Chiesa di San Francesco, c’è un’opera simile, sovrastata da uno spazio a
verde analogo a quello di cui stiamo parlando ed è molto frequentata dai cittadini e
anche dai bambini che hanno a disposizione una serie di giochi.
Becattini, del gruppo dei progettisti, vuole fare due precisazioni, perché ritiene che in
alcuni volantini che ha visto ci siano delle inesattezze.
La prima è che è prevista la perimetrazione dell’area in modo da lasciare invariata la
presenza della falda, la seconda è che, oltre al monitoraggio della falda stessa, è
previsto anche quello sulla staticità degli edifici. Comunque i lavori verranno fatti
con particolari accortezze, a partire da un pre-scavo a cui seguirà il getto di un solaio
a piano zero.
Ginetti, residente e membro del comitato no parcheggio sotterraneo, contesta l’orario
in cui vengono fatti i focus group. Meglio la sera dopo cena. Alle 17 la gente
lavora…
Illustra poi con l’ausilio di alcune immagini e di un documento che chiede sia messa
agli atti la sua contrarietà al progetto.
Il piano, a suo dire, prevede l’asportazione di 53.000 mq di terreno e ci vorranno
forse due anni di lavori con 10/15.000 passaggi di camion. Non ritiene credibili
quindi le analisi che dicono che l’inquinamento acustico non aumenterà, né le
previsioni che parlano di un incremento del traffico non significativo. Del resto l’Ing.
Quirini ha liquidato l’argomento in una paginetta e mezza.
Come comitato, s’intende presentare una proposta alternativa che prevede la
pedonalizzazione della piazza e la contestuale realizzazione di un parcheggio di 50
(+10) posti auto nell’area retrostante la chiesa, spostato verso il muro perimetrale
dell’Asilo Regina Margherita, mantenendo così una certa distanza dall’abside e
salvaguardando le alberature esistenti.
Nell’area restante sull’asse nord-sud si propone la realizzazione di un giardino
pubblico, con eventuale ingresso pedonale da un’apertura da realizzare nel muro
lungo via del Pantano.
Si dovrebbero poi recuperare gli spazi una volta utilizzati come circolo ricreativo, per
realizzare un centro di quartiere.
L’area attualmente occupata dal campino di calcio dovrebbe essere destinata ad orti,
recuperando con questo l’antica tradizione degli orti monastici e riallacciandosi alla
storia del territorio locale. Del resto l’amministrazione comunale ha di recente
approvato un regolamento volto proprio a promuovere la realizzazione di orti urbani.
Ginetti ritiene quindi il piano presentato dai progettisti inutile e rischioso, poiché il
dissesto idrogeologico è sempre in agguato e nessuno gli potrà garantire che mai e
poi mai nulla accadrà.
Ribadisce poi, chiedendo che venga messo a verbale, che dietro l’abside oggi c’è già
un parcheggio abusivo e illegale a pagamento. Ha fatto delle foto. Andrà alla
Guardia di Finanza per fare una denuncia.
Panconesi, residente, chiede a Ginetti se conferma quanto detto, perchè in questo caso
si va in tribunale.
Ginetti conferma.
Cristofani, del comitato no parcheggio sotterraneo, promette di usare toni più pacati e
rispettosi dei presenti e, servendosi di una nota scritta e di alcune immagini
fotografiche, che consegna agli atti, esprime la sua contrarietà al progetto e ricorda
che il comitato ha raccolto più di 1300 firme di cittadini contrari al parcheggio e che
anche numerose associazioni culturali si sono già schierate contro il progetto.
Ritiene che la realizzazione dell’opera non risolverà certo il problema del traffico, ma
attirerà ancora più auto nel centro cittadino, che invece dovrebbe essere car-free.
Chiede al garante di mettere a verbale due rilievi: il primo è che non si può parlare di
pedonalizzazione di piazza San Bartolomeo, quando il progetto prevede
l’attraversamento della piazza stessa da parte delle auto provenienti da via Bonfanti e
dirette in via del Pantano. Chi utilizzerebbe come spazio d’incontro e socialità un
luogo attraversato da un flusso di veicoli?
Il secondo riguarda quel passo del PUM che dice che l’obiettivo del piano è “la
riduzione dell’offerta di sosta da compensare in altri siti”. Compensare significa
trovare posto per i 50 stalli di sosta “persi” in piazza altrove, non aumentarne il
numero.
Ricorda infine che, a suo dire, ancora non sono state date risposte adeguate al rilievo
emerso nello scorso incontro, sull’incongruenza tra quanto disposto dall’articolo 31
del Piano Strutturale e dall’art. 60 del Regolamento Edilizio e il piano in questione.
Se proprio si vuol realizzare un parcheggio nell’area, si guardi all’area Pupilli, oggi
sede di un deposito di materiali ferrosi che non dovrebbe ospitare (mostra le foto) e ci
si astenga da un’operazione opaca e affrettata.
Cecchi precisa di parlare come residente, parrocchiano e architetto. Condivide alcuni
dei timori espressi, ma certamente la proposta di Cervellati di liberare la città storica
dalle auto dovrebbe essere compensata dalla realizzazione di parcheggi per i
residenti.
Come parrocchiano, avrebbe forse voluto che questo piano fosse stato presentato
anche prima, anche per evitare una marea di illazioni. La parrocchia è proprietaria
dell’area, ma non è il soggetto che ha scelto la Napoletana parcheggi… ha solo fatto
seguito alle previsioni del Comune.
Pallini interviene per dire che questo non è esatto. Il piano è di iniziativa privata e la
parrocchia è tra i proponenti, insieme all’Asilo Regina Margherita e alla Quick Park.
Il Comune entra in ballo solo quando viene presentato un progetto ed è competente
per la valutazione e le autorizzazioni.
Billi, residente, ritiene che dovesse essere il parroco a comunicarlo prima ai residenti,
non il Comune. Gli ha chiesto cosa stessero facendo, quando ha visto fare le buche di
sondaggio, ma le è stato risposto solo che stavano verificando se lì sotto ci fosse un
antico cimitero…
Pallini vorrebbe fare alcune precisazioni e si dispiace che alcune delle persone che
hanno posto delle questioni siano poi già andate via, senza ascoltare le risposte.
Il Comune nel 2006 si è dotato di un Piano Urbano della Mobilità. Nel 2008 è stato
approvato il Piano della Città Storica.
In questi documenti era previsto un parcheggio di 320/360 posti nell’area di San
Bartolomeo, senza entrare ovviamente nei dettagli. Tutto è stato reso pubblico e
ognuno poteva presentare osservazioni. Se la parrocchia non avesse voluto il
parcheggio, avrebbe dovuto dirlo. Ciò non è avvenuto. E anzi la parrocchia è tra i
proponenti di un progetto d’iniziativa privata legittimo e conforme alle previsioni dei
piani citati.
Il parroco ha detto una cosa vera alla signora Billi; erano quei saggi archeologici di
cui ci ha parlato prima l’architetto Suppressa.
Quanto ai timori sull’incremento del traffico, ricorda che ci sarà un sistema esterno di
segnalazione della disponibilità di posti che eliminerà il fenomeno di chi gira intorno
al centro alla ricerca di un posto.
I 50 posti auto per i residenti “persi” in piazza verranno ritrovati come stalli gialli
lungo via Porta San Marco e zone limitrofe.
Il progetto verrà realizzato con l’assetto della mobilità attuale, ma in futuro si potrà
andare in direzione di un ampliamento della ZTL e piazza San Bartolomeo potrà
diventare quasi un’estensione naturale di piazza del Duomo.
Avremo anche un’ampia area attrezzata a verde su una proprietà privata, ma di uso
pubblico, a disposizione della collettività a costo zero.
Per quanto riguarda l’area Pupilli, gli pare un’idea buttata lì senza approfondimenti e
oltretutto anche lì siamo dietro a una chiesa…
Balestrucci, del comitato residenti centro storico, ritiene il progetto molto interessante
e vorrebbe alcune informazioni per poi poterne parlare con gli altri membri del
comitato e formalizzare una posizione comune.
Per esempio vorrebbe sapere indicativamente i costi dei box in vendita, che
potrebbero risultare appetibili per chi vive nel comparto Sala e fa i conti con la
mancanza di parcheggio.
A livello personale, comprende le preoccupazioni di chi risiede in piazza San
Bartolomeo, ma ritiene che un nuovo parcheggio a servizio del centro storico
rappresenti un valore aggiunto per la città.
Suppressa sui box risponde che i prezzi saranno in linea con il valore commerciale e
comunque si dovrebbe poter recuperare il 36% con uno sconto fiscale. Per i residenti
è prevista inoltre la stipula di una convenzione con il Comune. Ci saranno infine
agevolazioni sulle tariffe notturne, anche per l’area di parcheggio a rotazione.
Pereira, residente, è favorevole alla realizzazione del parcheggio. Esprime anche
soddisfazione per l’allestimento della nuova area a verde. Vorrebbe chiedere
informazioni sui flussi di traffico in uscita in via Porta San Marco; non è possibile
invertire il flusso in via dei Baroni?
Russo risponde che in materia i progettisti hanno ipotizzato quattro diverse soluzioni
possibili. Verrà scelta quella più opportuna in una fase più avanzata. Un certo
incremento di traffico nell’area ci sarà, ma limitato.
In chiusura, il garante della comunicazione ringrazia tutti per il contributo e
comunica che il verbale dell’incontro sarà pubblicato sul sito del Comune
per la generale conoscenza.

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