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giovedì 8 dicembre 2011

Proposta di Recupero per il Comparto di San Bartolomeo

Il Comitato “NO PARCHEGGIO SOTTERRANEO” di San Bartolomeo, in questi mesi si è molto speso in un lavoro di informazione dei residenti, come di tutti i cittadini pistoiesi, per far conoscere le criticità presenti nella realizzazione di un parcheggio interrato nell’area a verde che circonda il Complesso Monumentale dell’ex Monastero di San Bartolomeo in Pantano. Area volutamente lasciata, da anni, al degrado onde poter presentarsi con un piano di recupero. Ricordiamo l’abbandono degli ampi e bellissimi spazi occupati dal Circolo MCL, ricordiamo l’abbandono, di pochissimi anni addietro, del campino, già dato in affitto. Tutto questo in una ottica di portare l’area al degrado per poter essere convincenti per un suo recupero. Ma il suo recupero non può essere l’esportazione di qualcosa come circa 53.000 metri cubi di terreno per lasciar posto a 10-15.000 metri cubi di cemento armato, porre la città sotto grossi rischi idrogeologici con l’interferenza con la falda acquifera! NO! Questo non significa recuperare, ma sfruttamento speculativo.
Su questa nostra convinzione abbiamo trovato l’appoggio di tutta la cittadinanza, dimostrataci dalle oltre 1.300 firme che Vi abbiamo presentato. Abbiamo trovato il sostegno di tutta la città intellettuale dimostrata a noi nel Convegno di domenica 20 novembre e all’Amministrazione nell’incontro che questa ha avuto con le Associazioni culturali mercoledì 30 novembre.

Le molte idee che ci hanno espresso decine di cittadini comuni come alcuni tra i più stimati intellettuali della città ci ha convinti della correttezza di presentare un Progetto di Recupero di questa area lasciata, ripetiamo volutamente e speculativamente, al degrado.
Siamo i primi, quali residenti il quartiere, a volere la pedonalizzazione di via e Piazza san Bartolomeo, a volere RECUPERARE appieno questa area che pensiamo debba e possa essere restituita alla socialità del quartiere, ma volendo, con una visione più ampia, a tutta la città. Con un utilizzo completo delle capacità che essa offre in quanto a verde, in quanto a possibilità di organizzazione di spazi per bambini, per anziani, per tutto il quartiere. Per valorizzare anche in senso culturale e di recupero storico di quanto abbia rappresentato per il Monastero questa area: parliamo di recuperare parte di questa area ad ORTI.

In questa ottica intendiamo articolare e presentare un Progetto, che sia il più ampio possibile e rispettoso dei Piani di attuazione che l’Amministrazione si è data per una corretta gestione del territorio, con particolare riferimento al Centro Storico.

>>>1) Nell’area retrostante la chiesa proponiamo l’edificazione di un parcheggio, così come proposto dal Piano Cervellati di 50 (+ 10) posti-auto. Possiamo liberare così dalla sosta delle auto via e piazza San Bartolomeo, e vogliamo pensare anche via di Porta al Pantano.
Questo parcheggio può essere spostato, rispetto a quello già esistente attualmente, ricordiamo abusivo, verso il muro perimetrale il giardino dell’ Asilo Infantile Regina Margherita. Volendo in tal modo salvaguardare l’abside della chiesa, prevedendo appunto di lasciare tra questa e il parcheggio una distanza accettabile.
Tale parcheggio avrà cura di collocarsi senza arrecare danni alle alberature presenti, così come richiesto dal Piano Cervellati. Salvaguardando così i bellissimi Pini Domestici presenti in numero di tre lungo il muro di confine con via di Porta al Pantano e cinque, sempre Pini Domestici, in parallelo al muro perimetrale del giardino dell’Asilo.

>>>2) Nell’area restante nell’asse nord-sud con confini il giardino già nominato dell’Asilo ad est e l’area attualmente occupata dal campino di calcio a ovest si provvederà alla realizzazione di un giardino pubblico. Partendo dalla salvaguardia dei Pini Domestici e del bellissimo esemplare di Pioppo provvederemo alla piantagione di nuove alberature di pregio. Una siepe sarà di confine tra questo giardino e il parcheggio di cui sopra. Ossia avremo cura che tutto sia in forma naturale, senza utilizzo di murature in verticale, oltre a quelle già esistenti. una stessa filatura di alberi adeguati dividerà questa porzione dell’area recuperata a giardino con la terza che sarà rappresentata dalla porzione attualmente occupata da un campino di calcio.
Non volendo utilizzare lo stesso ingresso al giardino in comunione con le auto che utilizzeranno l’ingresso attuale, possiamo prevedere l’apertura nella muratura lungo via di Porta al Pantano di una Porta (solamente) pedonale in prossimità con il confine di questo con il giardino dell’Asilo. E lungo questa costruzione muraria si svilupperà un percorso pedonale verso il giardino.

>>>3) Il recupero degli spazi, una volta utilizzati quale Circolo ricreativo, esistenti a ovest, subito dopo l’abside della chiesa nonché nella parte iniziale di questo nuovo giardino. Sarà cura dei progettisti inserirlo nell’ambito del giardino medesimo. In questi spazi si provvederà alla realizzazione di un Centro di quartiere aperto alla socialità, ai bisogni di crescita dei bambini e dei giovani, ai bisogni di riposo degli anziani.

>>>4) L’area attualmente organizzata a campino di calcio può rappresentare un Recupero della nostra identità storica, della nostra Cultura millenaria. Possiamo riportare in questo ampio spazio quello che è stato per un millennio e più l’utilizzo di tutta l’area di pertinenza: ORTI DEL MONASTERO.

Riportare questa porzione di area ad orti significa appunto un recupero culturale di quello che ha rappresentato quest’area nel corso della vita della nostra città. Non dimentichiamoci che il Mulino Grande di San Bartolomeo nei secoli tra il mille e milledue-milletrecento era la struttura “industriale” (se ci possiamo permettere l’utilizzo di questo termine), maggiore della città. Una città, Pistoia, nata, cresciuta e sviluppatasi sulle acque. Lo stesso nostro toponimo derivante dal termine romano Pistoriensis: panificatori, ci parla di una vocazione legata alla trasformazione dei prodotti della terra. Per secoli le attività economiche della città sono state legate alla trasformazione dei prodotti della terra, e pertanto legate ai suoi corsi di acque, in specilìal modo le Gore; una terra, quella che circondava la collina dove nasce la città di Pistioia, assai fertile, tanto da convincere i romani a edificarvi, sulla collina, un Castrum lungo il percorso della via consiliare Cassia. Rimandiamo l’analisi della storia dei Mulini e Frantoi sulla cui economia Pistoia è cresciuta e si è sviluppa, alla vasta letteratura esistente.

L’Amministrazione stessa, con l’approvazione di un regolamento specifico ha compreso il valore sociale e culturale degli orti urbani.
Sarà cura dei progettisti la suddivisione di questa area in varie porzioni tali da rendere la coltivazione soddisfacente per le necessità alimentari di varie famiglie. Possiamo ben prevedere che le dimensioni possano darci la possibilità di creare un numero di orti abbastanza consistente.

La piccola porzione di terreno utilizzata per il parcheggio non pensiamo sia di grosso contrasto con la filosofia di utilizzo sociale e culturale dell’intera area, in quanto ci permette di liberare la Piazza, che con la sua futura pedonalizzazione addiverrà un tutt’uno con l’area sulla quale presentiamo questo progetto di recupero vero e reale, al servizio della socialità del quartiere come del tempo libero dei cittadini.

In questa ottica molta importanza dovrà assumere il recupero degli ampi spazi dell’ex Circolo che con un corretto utilizzo potranno permettere a tutto il quartiere e non solo di avere uno spazio di socialità, di vivibilità, di uso del tempo libero. Vogliamo immaginare uno spazio dove i nonni possono portare i nipoti e mentre i secondi corrono tra alberi su prati i primi discutono del tempo che fu al tavolo sotto l’ombra di un bellissimo Pino. E con un buon bicchiere di vino, perché no!
Per più di mille anni i monaci e i loro contadini hanno vissuto questo territorio come alimentazione del corpo e riposo dello spirito.
In un mondo sempre più in affanno e che ci induce ad una vita fatta in corsa, recuperiamo questo spazio così come lo hanno pensato e vissuto i nostri antenati.
Consegniamo ai nostri eredi questo territorio come i nostri antenati ce lo hanno saputo consegnare!


Pistoia 6 dicembre 2011

Comitato “NO PARCHEGGIO SOTTERRANEO”
San Bartolomeo – PISTOIA

























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