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domenica 4 dicembre 2011

Convegno di domenica 20 novembre

Di seguito un abstract dell'intervento di Marco Cei, agronomo e paesaggista,
"L'area di San Bartolomeo nel sistema del verde urbano di Pistoia"

LA ZONA DI SAN BARTOLOMEO
NEL SISTEMA URBANO DI PISTOIA
Pistoia è considerata e conosciuta come la città delle piante, ma visitando il suo centro difficilmente si percepisce questa sua vocazione. Eppure le potenzialità che essa eccellesse anche nel verde urbano ci sono state ed in parte ci sono ancora.
Lo sviluppo urbano di Pistoia: prima e seconda cerchia (verde e giallo) e forma attuale data dalla terza
 
Una mappa settecentesca della città nella quale circa due terzi sono costituiti da orti

Le ampie zone perimetrali comprese fra la seconda e la terza cerchia di Mura sono state libere da costruzioni per molti secoli, ma oggi quella rimasta più ricca di aree verdi o comunque libere è proprio sul lato est, fra via Baroni, via Porta San Marco e l’Arcadia. Risulta oltremodo opportuna una verifica della disponibilità degli spazi rimasti disponibili ed una loro progettazione integrata e unitaria, per rispondere in modo sostenibile ed efficace alle necessità di giardini, parcheggi, viabilità e quant’altro la città richieda.
Una foto aere recente della città
Non è certo opportuno realizzare un intervento della portata del nuovo parcheggio interrato a San Bartolomeo prima di aver pianificato e progettato in maniera organica tutto il comparto est della città: Porta San Marco / area ex vivai Nerozzi / viale Arcadia / aree verdi via del Pelago / aree verdi via dei Giardini / aree verdi ex vivai SBI / San Bartolomeo / area Pupilli / parco della Resistenza / Fortezza di Santa Barbara. Ecco tutti gli elementi in gioco, a cui si devono sommare le aree subito fuori delle Mura, con le pertinenze dei torrenti Brana e Diecine, compresi i due cimiteri (Comunale e Misericordia).
Organizzando questi elementi c’è la possibilità di dotare Pistoia di un formidabile sistema di giardini, parchi, parcheggi, viabilità “soft” e, al contempo, recuperare alcune aree di degrado (area Pupilli, fascia davanti ai cimiteri). Altro obiettivo urbano di scala ancora maggiore è quello di coinvolgere e avvicinare zone attualmente tagliate fuori dalla città, come il parcheggio di via Cellini, Sant’Agostino e soprattutto il nuovo quartiere che sta nascendo intorno al centro commerciale Panorama, in fondo a via Sestini.
Una verifica ambientale ed urbanistica di questa zona di Pistoia, compresa fra la seconda e la terza cerchia di mura, da Porta San Marco al Bastione di S.Barbara, ci fornisce un quadro ricco di spunti e sostanzialmente coerente nei confronti del Piano di Recupero – Comparto di San Bartolomeo (Parcheggio Interrato).
Per le acque superficiali risulta molto interessante fare riferimento al sistema delle gore che ancora oggi fanno da collettori delle acque bianche e che vedono concentrarsi in questa zona est tutte le gore, oggi in gran parte tombate, a parte una breve porzione dietro via Argonauti e via dei Giardini. Per quanto riguarda il tema acque sotterranee, nello studio fatto per il Comune di Pistoia nel 2001, tutto il C.S. è classificato come zona a vulnerabilità della falda idrica ALTA, con uno spicchio che dall’Arcadia va fino a San Bartolomeo classificata MOLTO ALTA.
A livello normativo, visto lo stato non ben definito delle regole (RU adottato ma non ancora approvato), è opportuno fare riferimento a tutti i documenti che a vario titolo si sono occupati della città negli ultimi dieci anni: il Piano Strutturale, il Regolamento Edilizio, il Piano Urbano di Mobilità, il cosiddetto PIANO CERVELLATI, ed il Regolamento Urbanistico ed a questi confrontare la fattibilità di quanto proposto dal Piano di Recupero di San Bartolomeo.
·         Il Piano Strutturale, al suo art. 31 sul Centro Storico indica, fra le strategie operative, la mobilità, che “razionalizzi il sistema dei parcheggi per l’accesso comodo all’area storica, con distanze a piedi di 250-300 metri” cioè li localizza subito fuori delle mura, lasciando ovviamente ai regolamenti il compito di specificarli.
·         Nel Regolamento Edilizio all’art. 60 (Infrastrutture del territorio), comma 4, si dice: “E’ da evitarsi l’intercettazione di falde e comunque l’interruzione del deflusso sotterraneo” (ricordiamo la vulnerabilità di falda idrica, “molto alta” in questa zona).
·         Nel Piano Urbano Mobilità, fra gli obiettivi principali, viene indicato quello di “superare la condizione di squilibrio modale verso la gomma per favorire il contenimento dell’inquinamento e favorire il processo di integrazione modale”. Vengono individuati 4 parcheggi scambiatori, fuori delle Mura (Stazione, Cellini, Stadio, Pistoia Ovest), dei parcheggi di relazione, collocati in prossimità del C.S. “attraverso percorsi che conducono direttamente al parcheggio e che ritornano sulla viabilità esterna seguendo il criterio del loop”, e di quelli pertinenziali, “parcheggi destinati ai residenti e collocati all’interno del C.S. là dove si intende liberare alcune aree con alto valore storico e architettonico”. Il Piano va ancora oltre, e afferma come azione prioritaria lo spostamento della sosta dalla piazza alla zona dietro San Bartolomeo, quantificando in 50 posti auto le necessità (pag 114 – Sosta all’interno della città murata), e afferma che “è del tutto evidente che in una scala di priorità verrà data la precedenza alla realizzazione dei parcheggi in area pubblica” (pag. 117). La tavola 7.4.1 individua l’area dietro San Bartolomeo idonea al terzo tipo (parcheggio pertinenziale per residenti e destinazione) ed eventualmente l’area “Pupilli”, fra via Baroni e via Malpighi, per un parcheggio residenti e di relazione. La possibilità del parcheggio interrato dietro San Bartolomeo è comunque fra le azioni di lungo periodo e lo limita a meno di 4.000 mq e due piani interrati, mentre il progetto proposto occupa tutti gli oltre 7.000 mq dell’area e scava per tre piani.
·         Nel Piano Particolareggiato Centro Storico, comunemente detto “Piano Cervellati” dal nome del suo principale progettista, ci sono alcuni spunti utilizzabili: all’art. 1, fra gli obiettivi del Piano, al punto 2 su mobilità e sosta, c’è “l’organizzazione di un sistema funzionale di parcheggi per residenti e di parcheggi di relazione in superficie o interrati, indispensabili per la permanenza degli abitanti”. All’art. 25 (Corti, giardini e verde di pertinenza) si afferma che nei “giardini/orti dei palazzi e degli edifici complessi religiosi o civili… è previsto il restauro o, se trasformati, il ripristino secondo il disegno che si ricava dal Catasto Leopoldino e dalle cartografie storiche”. All’art. 27 (Progetti delle piazze) al comma 4 (Piazza San Bartolomeo) si propone, coerentemente con le azioni prioritarie del PUM, l’eliminazione di circa 50 stalli con la loro sistemazione nell’area alle spalle della basilica.
·         Nel Regolamento Urbanistico all’art. 63 (Parcheggi di relazione) si afferma che “in particolare per il Centro Storico, i relativi parcheggi sono quantificati e localizzati all’interno del Piano Urbano della Mobilità (PUM)”, che abbiamo visto ai punti precedenti cosa prevede per questa zona. All’art. 64 (Parcheggi: inserimento ambientale) si dice che si dovrà piantare almeno 1 albero ogni 2 posti auto, con l’obbligo di conservare le alberature esistenti adeguando il progetto alla disposizione delle piante”, cose disattese dal progetto proposto.
Si delinea quindi un quadro coerente, in quanto le informazioni (ambientali, storiche, urbanistiche) danno tutte un giudizio sostanzialmente negativo sulla previsione di un parcheggio interrato delle caratteristiche previste dal progetto presentato.

P.S. riportando qui l'intervento si è persa tutta la documentazione cartografica,
Ci scusiamo con  L'amico Marco Cei e con i nostri lettori.
Chi lo volesse completo della cartografia, può richiedere copia originale al nostro indirizzo e-mail

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