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venerdì 2 marzo 2012

Lettera di Antonio Ginetti

Pistoia 1 marzo 2012


     Come ben sapete sono impossibilitato a presenziare questa importantissima iniziativa, alla presentazione degli Atti del Forum al quale ho dato un non piccolo contributo per lo svolgimento. Un Libro che comunica a tutta la città che la nostra opposizione, ferma e decisa, contro la devastazione di questa opera “NON NECESSARIA”, solo speculativa, oltretutto di un Ente che ci parla di ben altre cose. Un Libro che dovrebbe far comprendere ai nostri amministratori che il loro consenso ad effettuare questa opera elude i fondamenti della democrazia. Si autorizza un’opera di distruzione e speculativa in barba alle più che giustificate richieste dei cittadini, di tutta la Società Civile pistoiese.


     L’aver partecipato ad una manifestazione in Val di Susa è stato sufficiente per togliermi la Libertà, per il mio arresto prima e la successiva concessione degli arresti domiciliari, dove tuttora mi trovo. Non intendo ora entrare nel merito dell’arresto, ma intendo porre la vostra attenzione su quanto sta accadendo in questi giorni in Valle di Susa. Sabato circa 75.000 persone hanno marciato lungo le strade della Valle (una valle i cui abitanti sono circa 40/45.000) per dire, l’ennesima volta, NO alla devastazione della Valle, NO ad un’opera inutile e dispendiosa: 20miliardi, in un momento in cui si chiedono ai cittadini sacrifici per salvare le banche, mentre si tagliano le spese per la scuola, la ricerca, la sanità, i servizi sociali. Non passano neppure due giorni e con una operazione militare, senza alcuna copertura legale, si è occupato illegalmente terreni privati onde poter allargare il non-cantiere. E’ dal 27 di giugno che in zona La Maddalena dicono che esista un cantiere. Ma nessun lavoro vi si è sviluppato in questi sei mesi. Come giustamente dicono i Comitati della Valle: esiste un fortino militare, già costato più di venti milioni di euro ai contribuenti italiani. Un territori militarmente occupato: dove si produce uno dei vini di maggiore altura (1.000 slm circa) con rispettivo impedimento di accesso ai proprietari, un Museo archeologico chiuso , una zona neolitica completamente distrutta dalle ruspe.
     Alla popolazione che rivendica il diritto di lasciare ai propri nipoti un territorio sano e vivibile; lo stato risponde trasformando questa giusta esigenza in questione di ordine pubblico, con un utilizzo spropositato di carabinieri, polizia, alpini, uso di gas CS (proibiti dalle convenzioni internazionali), manganelli, donne e anziani spediti all’ospedale. E cosa dire del mio amico Luca Abbà, caduto perché inseguito sul traliccio?
Ma tutti voi, se capaci li liberarvi dalla propaganda dei media asserviti, potete vedere cosa accade in Valle.
E’ ovvio che oggi lo stato, pur sapendo di non avere le risorse per questa inutile opera, non può tornare indietro. Non può permettere di perdere una battaglia che i cittadini combattono da venti anni. Devono dimostrare che il popolo non può né deve vincere contro la Speculazione.


     Nel piccolo della nostra battaglia, combattuta con le sole nostre etiche e corrette IDEE, e solo queste, però forti e vincenti, abbiamo avuto dimostrazione di come i nostri amministratori intendono sconfiggerci: con la Forza delle armi. Che queste sole posseggono. All’Assemblea del 14 luglio in piazza circa 40 tra polizia, carabinieri e tutta la squadra Digos, erano in Piazza San Bartolomeo. Per una semplice riunione del nostro Comitato ben 12, sempre tra carabinieri, polizia e Digos. Messaggi lanciati contro il quartiere per dirci cosa sono capaci di fare.
Ovviamente non ci siamo fatti intimorire. Siamo andati avanti sapendo che la Ragione sta dalla nostra parte. E questo Libro che oggi presentiamo lo sta a dimostrare.
     Non mi posso esimere da inviare un ringraziamento molto caloroso alla dottoressa Lucia Gai e al Dottor Gianluca Chelucci che condividono la nostra battaglia e tanto stanno facendo per salvaguardare il Complesso Monumentale di San Bartolomeo .

Grazie dell’attenzione
 Antonio Ginetti

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